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Innegabilmente lAlchimia e gli alchimisti hanno
attinto dalle Sacre Scritture e dai dogmi della Chiesa cristiana analogie e simboli per la
loro opera. Così limmagine dellAgnello con il vessillo acquisisce il
significato del Cristo Redentore, l«Agnus Dei» sacrificatosi per la
liberazione dellumanità. Nella vasta riproduzione iconografica dei Padri della
Chiesa lAgnello è il divino Pastore che conduce il suo popolo alla Resurrezione
sconfiggendo la morte, il peccato. Il simbolo affonda le sue origini nell'arcaico mondo
mediterraneo e fu diffusamente impiegato come motivo figurato sia nel paganesimo che nel
cristianesimo. LAgnello è dunque il Figlio di Dio, che nellopus alchemicum
è lo stato di purezza assoluta, il secretum secretorum di San Domenico che,
secondo una tradizione medievale, avrebbe scoperto la perfezione terrena, cioè la Pietra
Filosofale. LAgnello diventa quindi un parallelo tra Lapis e Cristo che C. G. Jung
affermò essere uno dei temi centrali dellalchimia. Gli alchimisti si misero al
posto di Cristo non per megalomania religiosa, ma perché lAlchimia ne
suggellò il parallelo.
La Colomba è la
purezza giudeo cristiana, è larmoniosa semplicità, è lo Spirito Santo simbolo del
«vento del sud» asciutto e caldo. In alchimia il vento è associato al
processo della sublimazione, del riscaldamento della storta contenente la materia prima da
tramutare. Nellopus alchemicum la colomba assume il ruolo sinonimo dellalbedo,
del fuoco ardente ed esaltante i principi costituenti la materia; un sole sorgente. Dal
corvo nero nasce una colomba bianca, dalla materia putrefatta esce lanima.
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