Laurent Dutriaux
Il linguaggio dellalchimia
La trasmissione tradizionale
della sapienza alchemica
ccccIsaac Newton nacque nel 1642; figlio postumo di un piccolo proprietario terriero completamente illetterato, grazie ad uno zio può prepararsi allingresso al Trinity College di Cambridge dove viene accolto nel 1661. Dal 1665 al 1667 deve obbligatoriamente tornare nel suo villaggio natale in quanto la peste stava devastando Cambridge. Nel corso di questi due anni, al tempo ne aveva circa venticinque, scopre il calcolo infinitesimale, la scomposizione della luce e la legge matematica della gravitazione universale. Inizia a interessarsi dalchimia e effettua i primi esperimenti intorno al 1668. Nel 1669 gli viene affidata la cattedra di Matematiche allUniversità di Cambridge e pubblica progressivamente i risultati delle sue ricerche in campo matematico e fisico dal 1672 al 1684.Le noci sono assai buone,
ma prima bisogna aprirle1. Introduzione
ccccQuale motto di una serie di libri di fisica destinati agli allievi del liceo, campeggiava questo pensiero di Newton: «Noi attingiamo lacqua delloceano con una conchiglia». Un tale invito alla modestia, di fronte allimmensità del compito da svolgere quando intraprendiamo lo studio delle leggi della natura, è evidentemente e perfettamente giustificato proprio allinizio di un libro di fisica. Non so da quale opera di Newton sia stata tratta la citazione, ma si potrebbe pensare che il suo senso sia ben diverso da quello che gli abbiamo attribuito a prima vista, e perciò dovremo dire preventivamente qualcosa su Isaac Newton.
E invero, non si è a conoscenza che la nostra Arte è unArte cabalistica? E voglio significare che essa si rivela oralmente ed è piena di misteri; e saresti tu così ingenuo da credere che noi insegneremmo apertamente e chiaramente a te, povero idiota qual sei, il più importante di tutti i segreti e saresti tu altrettanto ingenuo da prendere le nostre parole alla lettera? Tassicuro in buona fede, dato che non sono assolutamente invidioso come gli altri Filosofi, tassicuro che chi volesse spiegare quanto gli alchimisti han scritto secondo il senso letterale e comune delle parole si troverà impegnato in un labirinto dal quale non potrà mai liberarsi; la ragione di ciò risiede nel fatto che non possiede il filo dArianna che lo guidi verso luscita, oltre al fatto che qualsiasi spesa chegli affronti per lavorare sarà pertanto denaro perso.
E allora come si deve dunque affrontare la lettura dei trattati dAlchimia? René Alleau 2 ci suggerisce un atteggiamento ragionevole:
Per dare un esempio chiaro prendiamo il gioco degli scacchi di cui si conosce la relativa semplicità delle regole e dei pezzi così come linfinita varietà delle combinazioni. Se si suppone che linsieme dei trattati acroamatici 3 alchemici si presenta a noi come altrettante parti scritte in linguaggio convenzionale, bisogna ammettere per principio e con estrema onestà che ignoriamo completamente e le regole del gioco e lalgoritmo di cifra utilizzato. Altrimenti affermiamo che lindicazione crittografica è composta da segni direttamente comprensibili da qualsiasi individuo, che è lillusione immediata che deve provocare un crittogramma ben strutturato. Ma la prudenza ci consiglia di non lasciarci sedurre dalla tentazione di un senso chiaro e di studiare questi testi come se si trattasse di una lingua sconosciuta.
René Alleau spiega successivamente che i messaggi contenuti in questi trattati sono
dedicati prima di tutto agliniziati che sono gli unici capaci di apprezzarne il
contenuto, ma aggiunge che sono altrettanto indirizzati agli «iniziabili», che a costo
di notevoli sforzi perverranno a emergere dal labirinto ermetico a dispetto
dellassenza del filo dArianna.
Nessuno dei due atteggiamenti è a mio parere valido. Newton studiò molto lalchimia durante tutta la sua esistenza dedicandosi a numerosissime esperienze, confrontando senza posa le indicazioni dei trattati in suo possesso molti dei quali sono stati ricopiati di proprio pugno. Traendo spunto dai trattati più oscuri egli effettuava esperienze che conduceva con grande tenacia e meticolosità in particolare nella stagione primaverile e autunnale, secondo le testimonianze dei suoi contemporanei. Newton lavorava utilizzando una metodologia scientificamente assai rigorosa; considerava realmente i simboli degli alchimisti come fattori sconosciuti e si aspettava ogni volta che lesperienza pratica determinasse lunica fra le diverse ipotesi possibili. Il lettore si potrà rivolgere con profitto al saggio di Betty J. Teeter Dobbs
4. Saremmo dunque obbligati a numerosi anni di duro lavoro sperimentale per intraprendere il processo alchemico?
2. Breve tracciato storico sullAlchimia
ccccQuesto paragrafo ha come solo scopo mostrare lantichità e luniversalità dellAlchimia e non pretende assolutamente dessere esaustivo sotto alcun aspetto 5. Il primo testo cinese che fa riferimento allalchimia (per condannare i contraffattori doro) risale allanno 144 a.C.. È certo che i Greci si dedicarono allalchimia, principalmente in Alessandria, anche se sfortunatamente i documenti originali sono scomparsi nel grande incendio della biblioteca. Il primo lavoro conosciuto risale al 300 d.C. ed è di Zosimo di Panopoli; fra gli alchimisti del periodo dobbiamo ricordare la leggendaria Maria lEbrea che avrebbe inventato molti processi di riscaldamento e di reazione chimica e dal cui nome proverrebbe il bagno-maria.
3. Lettura di un trattato dalchimia
3.1 La diplomazia
ccccAbbiamo visto nellintroduzione che il tema
alchemico può essere dissimulato da un doppio senso attribuito a espressioni che
presentano un carattere interpretativo filosofico immediato: è ciò che mostra la Statua
della Signora Saggezza che orna il portale della Cattedrale di Notre Dame a Parigi.
Dunque a me, Nicolas Flamel, scrivano, che dopo il decesso dei miei genitori mi guadagnavo da vivere con la nostra Arte della scrittura, facendo inventari, redigendo bilanci e controllando le spese dei tutori e dei minori, capitò fra le mani, per la somma di due fiorini, un libro dorato assai antico e molto grande; non era in carta o in pergamena come gli altri, ma composto solo da sottili cortecce di teneri arboscelli, almeno così a me sembrava. La sua copertina era in rame ben polito, tutta incisa di lettere e di strane figure che secondo me potevano ben essere caratteri greci o daltre antiche lingue. Tanto era che mi era impossibile leggerle ed erano affatto ignote, né lettere latine né galliche che conosciamo un po. Quanto al contenuto, i fogli di corteccia erano incisi con grande maestria con una punta di ferro in precise lettere latine colorate. Esso conteneva tre volte sette fogli Sul primo di essi era scritto in grandi lettere dorate: Abraham Ebreo, Principe, Sacerdote, Levita, Astrologo, Filosofo, al popolo degli Ebrei disperso dallira del Signore, ai Galli salute.
E ora Fulcanelli:
Ma abbiamo veramente bisogno di sottolineare la particolarità di unopera costituita da siffatti elementi? Ci vien detto che il testo è dorato benché la coperta sia di rame, il che non è spiegato con chiarezza. I fogli sono di corteccia di giovani alberi; Flamel vuol indicare senza tema di dubbio il papiro, che fornirebbe al libro una notevole antichità, ma queste cortecce invece di essere scritte o dipinte sono incise con una punta di ferro prima di essere colorate. Non comprendiamo proprio più nulla; come può il narratore essere a conoscenza che lo stilo di cui si servì Abraham era di ferro piuttosto che di legno o di avorio?
Non riporterò il seguito, ma diciamo semplicemente che Fulcanelli rivela che la descrizione del libro corrisponde a quella del minerale che va prescelto per intraprendere la Grande Opera alchemica; materia che per il suo aspetto gli adepti indicano con il termine Liber, il libro. Per di più questo libro è rappresentato chiuso in quanto le opportune operazioni alchemiche non sono state realizzate sul soggetto dei Saggi.
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Sbiancate Latona e rompete i libri |
Michael Maier, Atalanta fugiens, Emblema XI, 1618 |
3.2 La steganografia
ccccIl linguaggio diplomatico non è il procedimento maggiormente utilizzato in ermetismo in quanto non è possibile trovare simboli opportuni in corrispondenza di tutte le situazioni in cui può trovarsi lArtista (nome che gli alchimisti si attribuiscono fra loro), , per il fatto stesso di essere ambiguo il processo non consente sempre di fornire indicazioni precise al lettore con il quale si cerca di comunicare. Gli ermetisti, e non solo loro, hanno preferito ricorrere a un altro processo che prende il nome di steganografia, termine che non ricorre nei normali dizionari e che si può tradurre con lespressione «scrittura involuta».
ccccEsso si distingue dai classici processi di crittografia (scrittura occulta) dato che non è necessario ricorrere a un algoritmo di codifica più o meno complesso; è sufficiente ammantare un testo esoterico avvalendosi di un testo esoterico maggiormente interpretabile. Il «midollo sostanziale» di François Rabelais non è altro che una descrizione del processo:Avete mai osservato un cane che trova un osso fornito di midollo? È proprio vero che questa è la bestia più filosofica al mondo, come disse Platone 9. Voi avete potuto osservare con quale devozione lo vigila, di quale cura lo circonda, con quale fervore lo conserva, con quanta prudenza lo sotterra, con quale trasporto lo rosicchia e con quanta diligenza lo succhia. Cosa lo induce a comportarsi così? Quale speranza ripone in tale comportamento? Quale beneficio desidera trarne? Nientaltro che un po di midollo. Sul suo esempio siate dunque saggi, per sfiorare, percepire e valutare appieno questi bellissimi libri di pelle grassa finissima Poi, dopo frequenti meditazioni, rompere losso e suggere il midollo sostanziale, ovvero ciò che ho inteso per questi simboli Pitagorici 10 dato che in quella lettura troverete ben altro gusto e le dottrine le più ascose, che vi sveleranno i più alti sacramenti e i misteri più monstruosi, che riguardano la nostra religione, la condizione politica e la vita economica.
Ciò che Rabelais lascia appena intravedere è che quel «midollo sostanziale» non è solo di natura politica e filosofica come generalmente sinsegna. Le descrizioni di esperienze alchemiche sono assai numerose e piuttosto precise nei cinque libri di Gargantua e Pantagruel; mi limiterò a portarvi lesempio più semplice che conosca, che non necessita di alcuna spiegazione accessoria.
3.3 Un esempio nellOpera di Rabelais
ccccLeggiamo nel secondo capitolo del Pantagruel, Della nascita del temibilissimo Pantagruel:Al fine di comprendere appieno le cause e le ragioni del suo nome, dovrete considerare che in quellanno vi fu siccità sì grande, con un calore del sole così veemente che tutta la terra ne fu inaridita Così dunque la terra fu a tal punto scaldata che essa si coprì di un grandissimo sudore furon viste uscire dalla terra grosse gocce dacqua come quando qualcuno suda copiosamente. E il popolo semplice cominciò a gioirne, come se questa cosa venisse a loro di gran vantaggio ma essi ne furono ingannati. Perché quando la processione fu terminata, volendo ciascuno raccogliere questa rugiada e berla a larghi sorsi, trovarono che essa era salamoia, peggiore e più salata di quanto non fosse lacqua del mare.
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Qui il padre è
coperto da un abbondantissimo sudore Da cui cola la vera tintura |
Lambsprinck, De lapide Philosophico, Emblema XIV, 1625 |
ccccHo espunto solo qualche frase di un capitolo che si estende per circa quattro pagine e non ho mutato minimamente le posizioni relative in cui esse si trovano nelloriginale; non è necessario essere un alchimista avveduto per comprendere che un materiale apparentemente secco e terroso è stato posto in un crogiuolo e fortemente scaldato, il che ha determinato lemersione in superficie di un prodotto chimico in fusione che è un sale. Infatti in questo caso abbiamo sotto una forma pressoché esplicita unindicazione di altissima importanza pratica per colui che volesse dedicarsi alla ricerca della Pietra Filosofale!3.4 La cabala ermetica
ccccIl terzo processo tradizionale di trasmissione della sapienza utilizza ciò che si definisce come cabala ermetica. Secondo Fulcanelli
Questa cabala, lingua veritiera, si applica ai libri, testi e documenti delle scienze esoteriche dellantichità, del Medioevo e dei tempi moderni, e come la maggior parte dei trattati distruzione delle scienze antiche, redatti secondo la cabala e che la utilizzano nei loro passaggi essenziali, il lettore non può afferrare niente se non ha almeno i primi rudimenti del linguaggio utilizzato. In latino caballus e in greco kaballes indicano ambedue il cavallo da soma; ora la nostra cabala sostiene realmente un peso considerevole, la totalità delle antiche conoscenze e la cavalleria, o cabalerie, medievale, retaggio oneroso di verità esoteriche trasmesse per essa attraverso i tempi. La cabala era la lingua segreta dei cavallerizzi, dei cabalisti o cavalieri; iniziati e sapienti dellantichità ne avevano totale conoscenza.
Vi è la possibilità, leggendo i libri di Fulcanelli o di Eugène Canseliet, di scoprire progressivamente questa lingua e di riconoscere il suo utilizzo nei testi antichi, ma questi autori devono essere letti sempre con una certa precauzione, non si dimentichi che essi sono alchimisti!
ccccPer quanto concerne il linguaggio utilizzato, lorigine è essenzialmente greca ed è talvolta possibile risalire per questo cammino obliquo al senso reale del termine. Tuttavia parole e associazioni didee possono essere create in una lingua qualunque e successivamente essere utilizzate dagli alchimisti di qualunque paese; per questa ragione si è parimenti formato un vero e proprio linguaggio ideografico sovranazionale, lunico che consente di leggere esattamente il significato di unincisione alchemica.
ccccI dizionari ermetici più accreditati consentono assai raramente di trovare il senso reale di un termine o di un disegno, pur tuttavia si possono avere delle piacevoli sorprese. In realtà un certo numero di regole consentono di costruire con continuità nuove immagini emblematiche o nuove parole, fatto che colpì grandemente il movimento surrealista, ragione per la quale ebbe così grande interesse per lalchimia. Per gli amanti della Scienza segnalo parimenti che Fulcanelli e Raymond Roussel ebbero contatti.
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Che lopera del vasaio, composta di secco e umido, tinsegni |
Michael Maier, Atalanta fugiens, Emblema XV |
Diamo qualche esempio; il Cavaliere Cyprian Piccolpassi scrisse un libro intitolato I tre libri dellarte del vasaio 11 in cui spiega come lavorare la terra di Durante, la sua patria. Vediamo per cominciare in bella evidenza il termine cavaliere che ci indica il carattere cabalistico dellopera; il nome stesso dellautore è simbolico: in realtà Cyprian equivale a Cypris (Cipro), nullaltro che la Venere degli alchimisti; Piccolpassi indica il modo di procedere. Il nostro cabalista segue dunque Venere (la Natura) a piccoli passi, perciò egli utilizza la terra doro innestata
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A chi medita sulle cose chimiche Natura, Ragione, Esperienza e lettura siano Guida, bastone, occhiali e lampada |
Michael Maier, Atalanta fugiens, Emblema XLII |
Fulcanelli nelle Dimore Filosofali fa la seguente considerazione dopo aver trattato il caduceo, emblema distintivo di Mercurio: «Presso gli indiani del Nord America, il calumet che impiegavano nelle cerimonie civili o religiose è un simbolo analogo al caduceo, sia nella forma che nelle funzione». Stranamente la parola calumet è trascritta nellindice creato da Canseliet e ci è sufficiente allora aprire il Dizionario mito-ermetico di Dom Pernety per trovare la soluzione: «Calmet = Antimonio dei Filosofi», il che non ci porta molto avanti, ma ci mostra con chiarezza che non si può leggere Fulcanelli superficialmente.
ccccNicolas Flamel, dopo aver a lungo studiato il Libro delle figure geroglifiche e non avendovi compreso niente, dice di aver intrapreso il pellegrinaggio di Compostella, e in seguito a questo viaggio, tornò fino ad Orléans per via dacqua. Abbiamo già capito che il libro di cui si parla è nientaltro che la materia prima messa in opera dallArtista; il soggetto, fuso assieme a un metallo scelto con cura e un sale utilizzato come fondente, sarà successivamente versato in una matrice. Quando il tutto si sarà raffreddato, si ottiene la giustapposizione di due materie solidificate, la prima di aspetto metallico sulla quale sono adagiate delle scorie nere. I due materiali solidificati devono essere separati con un colpo di martello sulla connessura e si potrà osservare sulle superfici di separazione delle crettature in forma di stella. Si tratta della stella del composto o di Compostella, segno distintivo del felice termine della prima operazione dellOpera. La navigazione marittima simboleggia le operazioni che bisogna dunque intraprendere.
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Osservate bene e
comprendete: Due pesci nuotano nel nostro mare |
Lambsprinck, Sulla pietra flosofale, Emblema II |
3.5 Considerazioni
ccccNon ho fatto altro che sfiorare il problema dellespressione ermetica, infatti il vocabolario della Cabala ermetica si compone in realtà di migliaia di termini in molteplici lingue; si potrebbe essere portati a pensare che qualunque parola, qualsiasi simbolo possano, adeguatamente deformati, orientarsi in senso cabalistico. Niente di più errato!
Nellantica scrittura egiziana solo le consonanti sono rappresentate da segni fonetici, in linea di massima, e il lettore appone le vocali osservando lideogramma posto dopo la rappresentazione fonetica delle consonanti. Per dare un semplice esempio immaginiamo la scrittura del termine arancio (il frutto); potremo fargli seguire il simbolo delloro che comporta la consonante R, e poi leffigie del Profeta Enoc (lesempio è puramente immaginario) che concorre a portare N e C. Il simbolo seguente sarà quello del frutto che consentirà di capire se si tratta di un agrume o del colore. Non so in qual maniera questo processo di rappresentazione si sia trasmesso 12 agli alchimisti europei del Medioevo o se invece sia stato riscoperto, ma resta il fatto che numerosi testi sono così crittati. Una conseguenza immediata è che in un simbolo, che dovrà essere sempre preso in considerazione sotto laspetto fonetico, è vietato modificare lordine delle consonanti; per contro laggiunta di una consonante o di sillabe, in rapporto al termine che il simbolo rappresenta, è perfettamente concessa.
Esempio: Nel linguaggio dei fiori la margherita esprime il rimpianto poiché:
marguerite = me regrette
(Nota: in francese regretter significa rimpiangere e si pronuncia con una sola t)
Per contro myosotis = non ti scordar di me non è cabalisticamente corretto.
ccccIl levriero potrebbe essere un simbolo del lavoro alchemico in itinere poiché lOpera lo è, ma potrebbe essere benissimo anche lartefice, lesecutore dellOpera. Possiamo dunque costruire un testo cabalistico nella seguente maniera; la nostra frase da codificare è:
Lantimonio è il soggetto dei saggi (ovvero la materia della Grande Opera)
ccccIn latino lordine delle consonanti è il medesimo che in ante omnia, e dunque antimonio è equivalente alla traduzione delle parole latine: «prima di tutte le cose», e se lantimonio vien prima di tutte le cose è perché è assai antico, ed ecco la ragione per cui il libro di Flamel era assai antico.
Fulcanelli, sempre estremamente discreto, si limita a ricordare nel suo studio sul Libro delle figure geroglifiche la notevole antichità del soggetto dei saggi. Detto ciò bisogna ancora sapere cosa gli Alchimisti chiamano in realtà antimonio, perché bisogna prender atto che il loro antimonio non è lantimonio volgare.
ccccSi possono trovare delle indicazioni sulla Cabala in un libro assai strano, Il sogno di Polifilo scritto da Francesco Colonna, così come in alcuni articoli pubblicati nel XIX secolo da Grasset dOrcet, ma pure questultimi sono cabalistici!
ccccTutto ciò ha affascinato persone come Raymond Roussel e André Breton; penso a tal proposito che la reale chiave di lettura sia la cabala tradizionale e secondo me bisogna trasformare il testo in immagini e poi rileggere limmagine come un rebus per ritrovare alfine il senso reale. Dicendo tutto ciò non si capisce lutilità di spendere tante energie per leggere questi grimoires 13 che non contengono forse dopo tutto che rivelazioni come «La marchesa prende il tè alle cinque».
Un esempio di emblema alchemico? La Melancolia di Dürer
4.1 Presentazione
ccccPer dimostrare in maniera più chiara come un tema alchemico complesso può essere contenuto in unincisione o in un quadro, ho scelto unincisione famosa, la Melancolia di Albrecht Dürer.
Spesso si leggono, riguardo questa incisione, commenti quali: «Si sono attribuite a questa pagina strane e molteplici spiegazioni. Il significato dei numerosi oggetti e del quadrato magico non è stato esaustivamente spiegato per così lungo tempo e bisognerà rassegnarsi a non poter decifrare completamente il reale intento dellartista» 14.
Precisiamo subito che questa incisione non è una figura da trattato dAlchimia, ma è ciò che si definisce un emblema 15. Vale a dire unevocazione di un tema generale come i quattro elementi, la natura, i sette peccati capitali ; nel caso preciso che tratteremo il tema esaminato potrebbe essere una frazione della Grande Opera. Vedremo a qual punto questevocazione sia calzante, ma essa non sembra fornire informazioni operative dirette 16.
4.2 Saturno e la melanconia
ccccPer una presentazione globale dellincisione, farò riferimento al grande specialista di arte ermetica J. Van Lennep che ha raccolto un gran numero di studi apparsi sul soggetto 17.
IX secolo dagli Arabi Il dio e il suo temperamento furono da allora accolti da filosofi, poeti, teologi, artisti, sapienti e alchimisti. La scala di sette gradini sarebbe stata il simbolo delle sette arti liberali fra cui la geometria che fu nel Rinascimento dedicata a Saturno e considerata come lattività mentale dominante; linsieme di oggetti: poliedro, sfera, compasso, si innesta in questo aspetto.La teoria degli umori, che già era presente ai tempi di Aristotele e che fu resa sistematica partire da Galeno, distingueva quattro «temperamenti» nella specie umana: sanguigno, collerico, flemmatico e melancolico. Questultimo determinato, si credeva, dalla «bile nera». Essa traeva per altro il nome dal greco mélaina chole (melaina kolh) indicante tal tipo di bile Questa teoria, che si inscriveva in una visione delluniverso ove ciascuna cosa era in rapporto simpatico e dove il microcosmo umano nientaltro era che un riflesso del macrocosmo, determinò una visione sistematica dellindividuo. Costui, secondo il suo temperamento, veniva messo in rapporto con un dio, un pianeta, un elemento, una stagione. Così la melanconia fu associata a Saturno, certamente in quanto ambedue ombrosi e neri; tale connessione sembra esser stata stabilita nel
Voglio ricordare che il dio Saturno è associato al Piombo che ossidato assume il colore nero. Continua Van Lennep:
Dalla fine del Medioevo, la melancolia fu individuata da una donna che trova la sua origine nella «Tristezza» del Roman de la Rose. Questa «Dama melanconica» non era alata; Dürer senza dubbio così la rappresentò per metterla in relazione con Saturno Chronos, dio del tempo, il che spiega la presenza della clessidra. Dürer la effigia con un viso ombroso, fatto assolutamente originale, per evocare il suo sintomo, la nerezza della bile Il carattere nefasto di questo Dio è suggerito dalla cometa che illumina i cieli, dato che le comete annunciano sempre calamità.
4.3 Laspetto alchemico
J. Van Lennep segue dunque linterpretazione galenica per questa incisione, poi si sposta sullipotesi alchemica, per la quale chiama in causa Dom Pernety 18: «I Filosofi denominano Regno di Saturno il tempo dominato dalla nerezza, in quanto chiamano Saturno la nerezza stessa; vale a dire che quando la materia ermetica è messa nel vaso è qual pece fusa »; la melancolia coincide perfettamente con il simbolismo saturnino. «Si è dato questo nome alla materia al nero, senza dubbio dovuto al fatto che il colore nero ha qualcosa di triste e che lumore del corpo umano chiamato melancolia è visto come una bile nera e cotta due volte, causante vapori tristi e lugubri». È dunque adesso chiaro, senza giochi di parole, che lincisione può ben riflettere il regno di Saturno degli alchimisti come lumor nero aristotelico.
Notiamo nella parte sinistra dellincisione, vicino al poliedro, la presenza di un crogiuolo di Hesse, posto in un recipiente e avvolto dalle fiamme: in realtà questo simbolo resta ambiguo potendosi attribuire direttamente allalchimia operativa o anche come richiamo al carattere saturnino attribuito agli alchimisti. Possiamo proseguire la spiegazione della figura seguendo sempre Van Lennep:
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Il padre nel suo
amore inghiotte il Figlio: Dellanima e dello Spirito si sazia tutto il corpo |
Lambsprinck, Sulla pietra flosofale, Emblema XIII |
Il benedettino (Dom Pernety) attribuisce importanza al fatto che Saturno divora i propri figli «è che stante il principio primo dei metalli e la loro prima materia, esiste solo la proprietà di dissolverli radicalmente» questa voracità dellorco non deve essere dimenticata allorché si vedano dei fanciulli giocare vicino alla melancolia Giove sfuggì a questo triste destino perché sua madre Rea gli sostituì una pietra avvolta in un panno che Saturno inghiottì senza osservarla.
Il regno di Saturno dura tanto quanto la nerezza; sembra assorbire tutto, fino al sasso stesso che gli vien presentato al posto di Giove, dopo di che tutto è dissolto Poi Saturno vomiterà il sasso inghiottito; la materia dei Filosofi che era terra, prima di essere ridotta in acqua per mezzo della sua dissoluzione, ricomincerà ad apparire al momento in cui il color grigio comincerà a manifestarsi. Allora Giove, che nullaltro è che il color grigio comincerà a manifestarsi.
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La pietra che, divorata da Saturno al posto del figlio Giove, fu da lui vomitata, è posta sullElicona quale monumento ai mortali |
Michael Maier, Atalanta fugiens, Emblema LII |
Alchemicamente questepisodio chiarisce perché Dürer inserisce il talismano, o quadrato magico di Giove 19, nella sua incisione: « Giove è destinato a regnare sul microcosmo alchemico». In tal senso possiamo considerare che la bilancia sia una ripetizione di questo talismano che, ci dice Alberto il Piccolo, deve essere proiettato su una placca del più puro stagno dInghilterra nel momento in cui la costellazione del pianeta sarà ascendente e la luna farà il suo ingresso nel primo grado del segno della Bilancia.
4.4 Qualche considerazione
20, lalchimista preferito di Newton:
Non ho riportato per esteso il testo di Van Lennep ed è certo che il suo considerevole lavoro illumina notevolmente il senso dellincisione; spero dunque di non aver snaturato eccessivamente il suo pensiero con le mie parziali citazioni. Penso piuttosto che sia possibile procedere ulteriormente nellinterpretazione alchemica. Per definire il concetto di Regno di Saturno, leggiamo qualche riga dallEntrata aperta al palazzo chiuso del Re di Ireneo Filaletequesto regime è perfettamente lineare per quanto concerne il colore, perché non vi è altro che un colore: il nero più nero. Non si vede né fumo né vento, talvolta il composto è secco e talvolta bolle come pece fusa. Che mesta visione, specchio della morte eterna, ma quale felice messaggero per lArtista! Perché essa non è una nerezza comune, ma più brillante del nero più profondo Al nero Saturno succede Giove, che porta un altro colore vedrai colori cangianti e una sublimazione circolante.
Questo brano giustifica con chiara evidenza laspetto del mare e lalone che comincia ad apparire. Possiamo spingerci ancor più lontano, in realtà, perché il regime di Saturno viene osservato durante la cottura finale della Pietra: quello che gli adepti chiamano il fuoco di ruota e la mola sopra la quale se ne sta solo e abbandonato il Putto acquista così tutto il suo significato, tanto più che gli alchimisti ci assicurano che questa parte dellOpera non è altro che lavoro da donne e gioco da bambini, cosa che si può vedere in maniera più chiara in un quadro sulla melancolia dipinto da Lucas Cranach (cfr. Van Lennep, p. 303).
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Fai lopra delle donne col piombo candido, cioè CUOCI |
Michael Maier, Atalanta fugiens, Emblema XXII |
Un fatto assai attraente è quanto segue: aprendo il Dizionario mito-ermetico di Dom Pernety si trova il seguente termine: «Echel: Materia dellopera al nero più nero, o perfetta putrefazione». E non saremmo allora in presenza di quella cabala fonetica di cui ci parla Fulcanelli, e la scala (échelle in francese) non ci fornirebbe il vero titolo dellincisione? Il levriero è a mio avviso un richiamo alla materia del composto che gli alchimisti definiscono di buon grado come lebbrosa e Fulcanelli ci ha spiegato che la lepre è generalmente unimmagine di questo prodotto.
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La terra è la sua nutrice |
Michael Maier, Atalanta fugiens, Emblema II |
La sfera in alchimia non pone problemi dinterpretazione particolari: essa è limmagine del forno alchemico, o Atanor. Sarei tentato di spiegare il poliedro come segue: sappiamo che esistono cinque solidi platonici, il tetraedro, il cubo, lottaedro, il dodecaedro e icosaedro, ciascuno considerato come perfetto per lalto grado di simmetria senza la quale il poliedro rappresentato viene considerato imperfetto. Il solido incompiuto dellincisione è il simbolo di una pietra filosofale ancora in corso di preparazione come ci dimostrano gli utensìli sparsi attorno alla Melancolia; per il momento sono inutili, in quanto bisognerà attendere ancora per molti giorni che lopera di Saturno sia compiuta. La Melancolia è alata, ma non può ancora volare; vale a dire, come dice il Filalete, che la materia non è ancora sublimata; potrà prendere il volo quando il tempo sarà scorso e la campana provvederà a riscuoterla.
ccccPer me la Melancolia del Dürer è essenzialmente un emblema alchemico, si tratta di certo dun lavoro commissionato nel quale un certo numero di dettagli sono stati fissati con disposizione precisa; le numerose allusioni allo stato malinconico sono forme esteriori destinate a dirottare il profano dal senso reale dellincisione. Il genio del Dürer risiede nellaver fatto di questi elementi contrastanti un insieme coerente.
Conclusioni
ccccNicolas Valois, uno degli alchimisti di Flers de lOrne (assieme a Nicolas Grosparmy e Pierre Vicot) 21, scriveva a suo figlio nel 1445: «La pazienza è la scala dei Filosofi e lumiltà lingresso al loro giardino». Possiamo adesso riguardare le figure della Signora Saggezza che ci accoglie sul portale di Notre Dame a Parigi e del Giardino ermetico che ci raffigura Michael Maier nella XXVII tavola dellAtalanta fugiens.
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Chi tenta di entrare nel Rosario dei Filosofi senza chiave è pari a un uomo che vuol camminare senza piedi |
Michael Maier, Atalanta fugiens, Emblema XXVII |
La Saggezza ci mostra il libro aperto, quello delle apparenze esteriori e del senso comune del simbolo, e il libro chiuso ci ricorda che esistono anche sensi nascosti che non si lasciano facilmente svelare. Adesso sappiamo che il libro chiuso è anche la materia foliata sotto laspetto di un libro e sulla quale bisognerà dunque applicarsi (aprire per operare); dovremo allora effettuare le operazioni successive simboleggiate dalla scala dei Filosofi che dovremo ascendere scalino dopo scalino.
ccccLa porta del giardinetto ermetico è chiusa da numerosi serramenti ed è vano tentare di realizzare la Grande Opera senza le adeguate conoscenze; bisogna anche sapere che una chiave in Alchimia è un solvente ed è dunque vano, allo stadio dellOpera cui Maier si riferisce, fare qualunque operazione senza aver determinato preventivamente il giusto solvente da utilizzare. Pertanto sotto laspetto morale di queste due figure si cela un secondo senso in sintonia con le regole della diplomazia.
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È una grande
meraviglia e unastuzia straordinaria Ottenere da un dragone la Medicina Suprema |
Lambsprinck, Sulla pietra flosofale, Emblema VI |
Siamo dunque tornati alla condizione iniziale, dopo aver intravisto lunità del mondo simbolico e del mondo sperimentale dellAlchimia. Possiamo dunque concludere questo lavoro con la figura del drago Ouroboros (quello che si morde la coda, Draco qui caudam devoravit), studiato a fondo da C.G.Jung 22, simbolo dellunità del mondo (en to pan, en to pan).
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Ecco il drago che si divora la coda |
Michael Maier, Atalanta fugiens, Emblema XIV |
Alcune considerazioni
ccccIl titolo iniziale del lavoro era «Trasmissione tradizionale di un sapere scientifico, lAlchimia». È chiaro che laspetto scientifico non è stato sfiorato nel corso del saggio, già lungo, che qui si conclude; mè parso invece più importante dimostrare anzitutto come numerose conoscenze si sono potute trasmettere sotto una forma che non ci è punto consueta, prima che il metodo scientifico prendesse campo totale. Per me il carattere scientifico dellAlchimia è essenzialmente legato al primato costantemente riaffermato dellesperienza sulla teoria, in totale opposizione ai tentativi come quelli di Cartesio, per esempio, per il quale lesperienza non costituisce che una verifica delle teorie precedentemente elaborate. Ciò non significa che gli alchimisti siano stati esenti dal creare teorie anche assai elaborate, ma bisogna essere estremamente prudenti nellinterpretarle e non dimenticare mai le regole della diplomazia: Fulcanelli ci ricorda daltronde costantemente a tal riguardo che lo spirito vivifica, mentre la lettera uccide.
ccccLesplicazione del verso di Florian «Le noci sono assai buone, ma prima bisogna aprirle» può essere il seguente: la Pietra Filosofale, come si presenta allesito dellultima operazione, appare inglobata in una ganga cristallina che la fa assomigliare ad un riccio di castagna, ed è per questo che la si raffronta alle nostre famose noci. Bisogna ancora riuscire a crearla!