. Universal Declaration of Human Responsibilities in Italian |
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DELLE RESPONSABILITÀ DELLUOMO Proposta dellInterAction Council1 settembre 1997
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Commento introduttivo
È tempo di parlare delle responsabilità delluomo La globalizzazione delleconomia sul nostro pianeta ha per riscontro problemi mondiali e questi richiedono soluzioni anchesse mondiali sulla base di idee, norme e valori rispettati da tutte le culture e società. Il riconoscimento dei diritti uguali ed inalienabili di tutti gli uomini richiede un fondamento di libertà, giustizia e pace, ma ciò richiede anche che i diritti e le responsabilità abbiano uguale importanza per stabilire una base etica tale che uomini e donne possano vivere pacificamente insieme e realizzare i loro potenziali. Un miglior ordine sociale sia nazionale sia internazionale non può essere realizzato solo attraverso leggi, norme e convenzioni, ma richiede unetica mondiale. Le aspirazioni umane per il progresso possono solo essere realizzate attraverso regole e valori concordati ed applicati a tutti i popoli ed istituzioni in ogni tempo.Il prossimo anno si celebrerà il 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti DellUomo adottata dalle Nazioni Unite. Lanniversario dovrebbe essere il momento migliore per far propria la Dichiarazione Universale delle Responsabilità DellUomo, giusto complemento alla Dichiarazione dei Diritti DellUomo per darle nuove sinergie ed aiutarla a costruire un mondo migliore. Questa stesura del documento sulle responsabilità delluomo cerca di bilanciare liberta con responsabilita e di promuovere una liberta basata sul coinvolgimento al posto di una liberta basata sullindifferenza. Se un individuo o un governo cerca dincrementare la liberta a spese di altri, un maggior numero di persone ne soffrira. Se gli esseri umani massimizzano la loro liberta saccheggiando le risorse naturali della terra, allora le generazioni future ne soffriranno. Liniziativa di redigere una Dichiarazione Universale delle Responsabilita DellUomo non è solo un modo per equiparare libertà con responsabilità, ma anche un mezzo per riconciliare ideologie, credi e opinioni politiche che, in passato, si sono mostrati in contrapposizione. La dichiarazione proposta evidenzia come lesclusiva insistenza sui diritti può condurre a dispute e conflitti senza fine, come gruppi religiosi, preoccupati per la propria, libertà hanno il dovere di rispettare la libertà degli altri. La premessa base dovrebbe essere il mirare al maggiore accrescimento possibile della libertà, ma anche al piu completo senso di responsabilita che permettera alla libertà stessa di svilupparsi. LInterAction Council lavora dal 1987 per redigere un corpo di norme per unetica mondiale. Il suo lavoro si costruisce sulla saggezza dei capi religiosi e dei saggi che, attraverso gli anni, hanno messo in guardia come la libertà senza laccettazione delle responsabilità può distruggere la libertà stessa, mentre li dove i diritti e le responsabilità sono bilanciati, la libertà si sviluppa ed un mondo migliore può essere creato. LInterAction Council raccomanda la seguente stesura della Dichiarazione al vostro esame e supporto. |
Dichiarazione Universale delle Responsabilità dellUomo (Proposta dellInterAction Council) Preambolo Considerando che il riconoscimento della dignità intrinseca e delluguale ed inalienabile diritto di tutti i membri del genere umano è il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo ed implica obblighi e responsabilità, considerando che la sola insistenza sui diritti può generare conflitti, divisioni e dispute senza fine, e che lignorare la responsabilità degli uomini puo condurre allillegalità ed al caos, considerando che lautorevolezza della legge e che la promozione dei diritti degli uomini dipendono dalla disponibilità degli uomini e delle donne ad agire con giustizia, considerando che problemi mondiali richiedono soluzioni mondiali che possono solo essere conseguite attraverso idee, regole e valori rispettati da tutte le culture e da tutte le socioetiche, considerando che ognuno, al meglio delle proprie conoscenze e possibilità, ha la responsabilità di promuovere un miglior ordine sociale, sia localmente sia globalmente. Tale obiettivo non può essere raggiunto solamente attraverso leggi, norme e convenzioni, considerando che le aspirazioni delluomo per il progresso ed il miglioramento possono essere realizzate solo attraverso valori e norme concordati, da applicare a tutti gli uomini ed istituzioni in ogni tempo, quindi, LAssemblea Generale proclama questa Dichiarazione Universale delle Responsabilità DellUomo un riferimento comune a tutti i popoli ed a tutte le nazioni col fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo questa dichiarazione costantemente presente, contribuisca al progresso delle comunità ed allinnalzamento di ogni suo membro. Noi, popolo del mondo rinnoviamo e rinforziamo limpegno già proclamato nella Dichiarazione Universale dei Diritti DellUomo: la piena accettazione della dignità di tutti i popoli, della loro inalienabile libertà ed uguaglianza, e della loro reciproca solidarietà. La consapevolezza e laccettazione di queste responsabilità dovrebbero essere insegnate e promosse in tutto il mondo.
Principi fondamentali per lumanità Articolo 1Ogni persona, indipendentemente dal sesso, origine etnica, stato sociale, opinione politica, lingua, età, nazionalità o religione, ha la responsabilità di trattare ogni altra persona in modo umano. Articolo 2 Nessuno dovrebbe prestare supporto di qualsiasi genere in modo inumano, mentre ognuno ha la responsabilità di operarsi a favore della dignità e dellauto stima di tutti gli altri individui. Articolo 3 Nessuno, né gruppo o organizzazione, né stato, né esercito o polizia può erigersi al di sopra del bene e del male, tutti sono sottoposti a norme etiche. Ognuno ha la responsabilità di promuovere il bene e di evitare il male in ogni atto. Articolo 4 Ogni individuo, dotato di ragione e coscienza, deve far propria la responsabilità nei confronti dei singoli e di tutti, delle famiglie e delle comunità, delle razze, delle nazioni, e delle religioni con uno spirito di solidarietà: Non fare agli altri quello che non vuoi che gli altri facciano a te. Non violenza e rispetto della vita Articolo 5 Ogni persona ha la responsabilità di rispettare la vita. Nessuno ha il diritto di ferire, torturare o uccidere un altro essere umano. Ciò non esclude il diritto ad una giustificata autodifesa dei singoli individui o delle comunità. Articolo 6 Le dispute tra stati, gruppi o individui dovrebbero essere risolte senza far ricorso alla violenza. Nessun governo dovrebbe tollerare o partecipare ad atti di genocidio o terrorismo, né dovrebbe abusare di donne, bambini o di qualsiasi altro civile utilizzandoli come strumenti di guerra. Ogni cittadino e pubblico ufficiale ha la responsabilità di agire in modo pacifico e non violento. Articolo 7 Ogni persona è infinitamente preziosa e deve essere protetta incondizionatamente. Anche gli animali e lambiente naturale richiedono protezione. Ogni persona ha la responsabilità di proteggere laria, lacqua ed il suolo per la protezione degli abitanti di oggi e delle future generazioni.
Giustizia e solidarieta Articolo 8 Ogni persona ha la responsabilità di comportarsi con rettitudine, onestà, ed equità. Nessuna persona o gruppo dovrebbe appropriarsi o arbitrariamente spogliare qualsiasi altra persona o gruppo delle sue proprietà. Articolo 9 Ognuno, provvisto dei mezzi necessari, ha la responsabilità di adoperarsi seriamente per combattere la povertà, la malnutrizione, lignoranza e le diseguaglianze. ognuno dovrebbe promuovere uno sviluppo efficace in tutto il mondo al fine di garantire dignita, liberta, sicurezza e giustizia per tutti. Articolo 10 Ogni individuo ha la responsabilità di sviluppare le proprie capacità attraverso uno sforzo intelligente: ognuno dovrebbe avere pari opportunità per quanto riguarda listruzione ed un lavoro utile. Ognuno dovrebbe prestare aiuto ai bisognosi, agli svantaggiati, ai disabili ed alle vittime della discriminazione. Articolo 11 Tutte le proprietà e le ricchezze devono essere usate in modo responsabile, secondo giustizia e per il progresso della razza umana. Il potere economico e politico non deve essere usato come strumento di dominio, ma a servizio della giustizia economica e dellordine sociale.
Sincerita e Tolleranza Articolo 12Ogni persona ha la responsabilità di parlare ed agire sinceramente. Nessuno, per quanto importante o potente, dovrebbe mentire. Il diritto alla privacy e la riservatezza personale o professionale deve essere rispettata. Nessuno è obbligato a dire tutta la verita ad ogni altra persona in ogni momento. Articolo 13 Nessun politico, pubblico funzionario, capo dimpresa, scienziato, scrittore o artista è esente dalle regole etiche generali, né lo sono i medici, gli avocati o altri professionisti che hanno speciali doveri verso i loro clienti. Codici professionali o etici in generale dovrebbero riflettere la priorità di regole generali quali la sincerità e luguaglianza. Articolo 14 La libertà dei mezzi di comunicazione dinformare il pubblico e di criticare le istituzioni sociali gli atti governativi, cosa essenziale per una giusta società, deve essere usata con responsabilità e discrezione. Questa libertà comporta una speciale responsabilità nel fornire informazioni accurate e vere. Servizi giornalistici sensazionali che denigrano la persona o la dignità umana devono essere sempre evitati. Articolo 15 Mentre la libertà religiosa deve essere garantita, i rappresentanti delle religioni devono avere speciale responsabilità nellevitare espressioni di pregiudizio e atti di discriminazione verso genti di diverso credo. Essi non dovrebbero incitare o legittimare odio, fanatismo e guerre religiose, ma dovrebbero promuovere la tolleranza ed il reciproco rispetto di tutti.
Mutuo rispetto ed Associazionismo Articolo 16 Tutti gli uomini e tutte le donne hanno la responsabilità di mostrare rispetto reciproco e comprensione nelle rispettive forme dassociazione. Nessuno dovrebbe assoggettare unaltra persona allo sfruttamento od alla dipendenza sessuale. Piuttosto ciascun partner sessuale dovrebbe accettare la responsabilità di aver cura per il bene dellaltro. Articolo 17 In ogni forma culturale e religiosa, il matrimonio richiede lamore, la lealtà ed il perdono e dovrebbe avere lobiettivo di garantire sicurezza e reciproco aiuto. Articolo 18 Una diligente pianificazione familiare è responsabilità di ogni coppia. La relazione tra genitori e figli dovrebbe riflettere il reciproco amore, rispetto, apprezzamento e cura. Nessun genitore od altro adulto dovrebbe sfruttare, abusare o maltrattare i bambini.
Conclusioni Articolo 19 Niente in questa Dichiarazione può essere interpretato in modo tale che qualsivoglia stato, gruppo o individuo possa aver diritto ad adoperarsi in una qualche attivita o ad eseguire atti rivolti alla soppressione di una qualunque responsabilità, diritto e liberta stabilita in questa Dichiarazione e nella Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo del 1948. |
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DELLE RESPONSABILITÀ DELLUOMO Rapporto sulle conclusioni e sulle raccomandazioni emerse dalla
riunione del Presidente Helmut Schmidt È tempo di parlare delle responsabilita delluomo Lappello dellInterAction Council per una Dichiarazione Universale delle Responsabilità dellUomo è appropriato. Sebbene tradizionalmente abbiamo parlato dei diritti delluomo, e certamente si sono fatti grossi passi nel riconoscimento e nella protezione internazionale da quando la Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo è stata adottata dalle Nazioni Unite nel 1948, è tempo ora diniziare un altrettanto importante cammino per laccettazione dei doveri e degli obblighi delluomo.Questenfasi sugli obblighi delluomo è necessaria per diverse ragioni. Certamente, questidea è nuova solo in alcune parti del mondo; molte società hanno concepito le relazioni umane in termini di obblighi piuttosto che di diritti. Ad esempio ciò è vero, in generale, per gran parte delloriente. Mentre in occidente tradizionalmente, almeno a partire dal razionalismo del XVII secolo, si sono enfatizzati i concetti di libertà e dindividualismo, in oriente, le nozioni di responsabilità e di collettività hanno prevalso. Il fatto che sia stata redatta una Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo invece di una Dichiarazione Universale dei Doveri dellUomo indubbiamente riflette la base filosofica e culturale dei redattori del documento che, comè noto, rappresentavano le potenze occidentali uscite vittoriose dalla seconda guerra mondiale. Il concetto degli obblighi delluomo è utile anche a bilanciare le nozioni di libertà e responsabilità; mentre i diritti sono più correlati con la libertà, gli obblighi sono collegati con la responsabilità. Malgrado questa distinzione, libertà e responsabilità sono interdipendenti. La responsabilità, quale qualità morale, serve quale verifica naturale e volontaria per la libertà. In ogni società, la liberta non può mai essere esercitata senza limiti. Quindi, di quanta maggiore libertà noi godiamo, di tanta maggiore responsabilità noi dobbiamo assumerci, sia verso gli altri sia verso noi stessi. Maggiori sono le attitudini che possediamo, maggiore è la responsabilità che abbiamo per svilupparle al massimo delle loro capacità. Noi dobbiamo abbandonare la libertà basata sullindifferenza a favore di una libertà basata sul coinvolgimento. Linverso è altrettanto vero: come noi sviluppiamo il nostro senso di responsabilità, così noi aumentiamo la nostra libertà interiore avendo fortificato il nostro carattere morale. Quando la liberta ci si presenta con diverse scelte dazione, inclusa la possibilità di fare il bene o il male, una morale responsabile assicurerà il prevalere della prima. Purtroppo questa relazione tra libertà e responsabilità non è sempre chiaramente capita. Alcune ideologie hanno dato maggiore importanza al concetto della libertà individuale, mentre altre si sono concentrate sullimpegno incondizionato nei riguardi del gruppo sociale. Senza un giusto bilanciamento, una libertà senza limiti è altrettanto pericolosa quanto una responsabilità sociale imposta. Grandi ingiustizie sociali sono risultate da unestrema libertà economica ed avidità capitalista, allo stesso tempo crudeli oppressioni delle libertà basilari sono state giustificate in nome dellinteresse sociale o degli ideali comunisti. Entrambi gli estremi sono indesiderabili. Al momento, con la scomparsa dei conflitti est-ovest e la fine della guerra fredda, il genere umano sembra più vicino al desiderato equilibrio tra libertà e responsabilità. Noi abbiamo lottato per la libertà e per i diritti. È ora tempo di promuovere la responsabilità e gli obblighi delluomo. Secondo il parere dellInterAction Council, alla globalizzazione delleconomia mondiale fa riscontro la globalizzazione dei problemi del mondo. Poiché linterdipendenza globale richiede che noi viviamo in armonia reciproca, gli esseri umani hanno bisogno di regole e restrizioni. Letica offre i principi basilari che rende possibile una vita comune. Senza etica e senza auto restrizioni da essa derivanti, lumanità ritornerebbe alla sopravvivenza del più forte. Il mondo ha bisogno di una base etica su cui erigersi. Riconoscendo questa necessità, lInterAction Council ha iniziato la sua ricerca verso i principi di unetica mondiale con un incontro di personalità spirituali e politiche nel marzo 1987 a Roma presso La Civiltà Cattolica. Liniziativa fu presa da Takeo Fukuda, ex primo ministro giapponese e fondatore dellInterAction Council nel 1983. Nel 1996 il Council ha invitato un gruppo desperti dalto livello a redigere un rapporto sui principi etici mondiali. Il Council, nella sua riunione plenaria a Vancouver nel maggio 1996, ha accolto il rapporto di questo gruppo, composto da personalità religiose di diverse fedi e di esperti provenienti da tutto il mondo. Le conclusioni di questo rapporto In Search of Global Ethical Standards (Alla ricerca di principi etici mondiali) hanno dimostrato come le fedi mondiali abbiamo molto in comune ed il Council ha fatto propria la raccomandazione che nel 1998, in occasione del 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo, le Nazioni Unite convochino una conferenza per prendere in considerazione una Dichiarazione degli Obblighi dellUomo a complemento del precedente cruciale lavoro sui diritti. Liniziativa di redigere una Dichiarazione Universale delle Responsabilità dellUomo non è solo un mezzo per bilanciare libertà con responsabilità, ma anche un mezzo per riconciliare ideologie ed opinioni politiche nel passato considerate antagoniste. La premessa fondamentale quindi, dovrebbe essere che gli esseri umani meritano la più grossa quantità possibile di libertà, ma dovrebbero anche sviluppare il loro senso di responsabilità nel modo più completo possibile onde amministrare correttamente la loro libertà. Questa non è unidea nuova. Attraverso i millenni profeti, santi e saggi hanno implorato lumanità affinché assumesse le proprie responsabilita in modo serio. Nel nostro secolo, ad esempio, il Mahatma Gandhi ha predicato i sette peccati sociali:
La globalizzazione tuttavia ha reso più pressante linsegnamento di Gandhi e di altre guide nel campo delletica. La violenza sui nostri schermi televisivi è oggi trasmessa attraverso i satelliti in tutto il pianeta. La speculazione in mercati finanziari lontani può devastare comunità locali. La potenza di singoli magnati è oggi paragonabile a quella dei governi, ma contrariamente a quanto accade agli uomini politici eletti, il potere privato non risponde ad alcuno se non al proprio senso di responsabilita personale. Mai il mondo ha avuto piu bisogno di una dichiarazione delle responsabilità delluomo.
Dai Diritti agli Obblighi Poiché i diritti ed i doveri sono inseparabilmente legati, lidea dei diritti delluomo ha senso solo se noi riconosciamo limpegno di tutti gli individui a rispettarli. Indipendentemente dai valori di una particolare società, le relazioni umane sono universalmente basate sullesistenza di diritti e doveri.Non cè bisogno di un sistema complesso di etica per guidare lazione umana. Vi è una vecchia regola che, se effettivamente seguita, può garantire le giuste relazioni umane: è la Regola dOro. Nella sua forma negativa la Regola dOro prescrive di non fare agli altri quello che non vuoi che gli altri facciano a te. La forma positiva implica un ruolo più attivo e solidale: Fai agli altri quello che vuoi che gli altri facciano a te. Tenendo a mente la Regola dOro la Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo fornisce un punto di partenza ideale da cui considerare alcune dei principali obblighi necessario complemento a quei diritti.
Quali esseri umani, noi abbiamo un illimitato potenziale di auto appagamento. Quindi noi abbiamo lobbligo di sviluppare al massimo le nostre capacità fisiche, emozionali, intellettuali e spirituali. Limportanza del concetto di responsabilita rivolto alle auto realizzazioni non può essere trascurato. ********** Il gruppo di esperti, convenuto a Vienna nellaprile 1997, ha lavorato alla redazione di una dichiarazione delle responsabilità delluomo. Il risultato di questo lavoro è stato riassunto e condensato da tre consiglieri accademici; il prof. Thomas Axworthy, il prof. Kim Kyong-dong ed il prof. Hans Küng. Il prof. Küng ha fornito una prima utilissima stesura come punto di partenza per la discussione. Essi hanno fornito raccomandazioni a Helmut Schmidt, coordinatore della riunione, a Andries van Agt ed a Miguel de la Madrid.Oscar Arias, membro del Council, che non ha potuto essere presente, ha fornito un suo sostanzioso e bene accolto lavoro. I risultati di questo lavoro sono contenuti nella proposta per le Nazioni Unite dal titolo Dichiarazione Universale delle Responsabilità dellUomo. Il gruppo fornisce con piacere questa versione allInterAction Council ed a tutta la comunità degli esseri umani.Elenco dei Partecipanti Membri dellInterAction Council S. E. Helmut SchmidtS. E. Andries van Agt S. E. Miguel de la Madrid Hurtado Consiglieri Accademici Prof. Hans Küng, Università di TubingenProf. Thomas Axworthy, Università di Harvard, Facoltà Aggiunta di Politiche Pubbliche Prof. Kim Kyong-dong, Università Nazionale di Seul Esperti di Alto Livello S. Emin. Cardinale Franz König, Vienna, AustriaProf. Hassan Hanafi, Università del Cairo Dott. Ariyaratne, Presidente del Movimento Sarvodaya dello Sri Lanka Reverendiss. James H. Ottley, osservatore della Chiesa Anglicana presso le Nazioni Unite Dott. M. Aram, Presidente della Conferenza Mondiale sulla Religione e Pace (MP, India) Dott.ssa Julia Ching, Rappresentante del Confucianesimo Dott.ssa Anna Maria Aagaard, Consiglio Mondiale delle Chiese Dott. Teri McLuhan, Scrittore Prof. Yersu Kim, Direttore della Divisione di Filosofia ed Etica, UNESCO Prof. Richard Rorty, Stanford Humanities Center Prof. Peter Landesmann, Accademia delle Scienze Europee, Salisburgo Ambasciatore Koji Watanabe, ex ambasciatore del Giappone in Russia Giornalisti Sig.ra Flora Lewis, International Herald TribuneSig. Woo Seung-yong, Munhwa Ilbo Coordinatore del progetto (Segretariato IAC, Tokyo) |
La Dichiarazione Universale delle Responsabilità dellUomo proposta porta le seguenti firme.
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II. Sostenitori Ali Alatas, Ministro degli Esteri, Indonesia Abdulaziz Al-Quarisani, ex Capo del SAMA Lester Brown, Presidente, Worldwatch Institute Andre Chouraqui, Professore, Israele John B. Cobb Jr., Claremont School of Theology Takako Doi, Presidente, Partito Socialista Democratico Giapponese Kan Kato, Presidente, Chiba University of Commerce Henry A. Kissinger, ex Segretario di Stato U.S.A. Teddy Kollek, Sindaco di Gerusalemme William Laughlin, imprenditore statunitense Chwasan Lee Kwang Jung, Head Dharma Master, Won Buddhism Federico Mayor, Direttore Generale UNESCO Robert S. McNamara, ex Presidente della Banca Mondiale Rabbi dott. J. Magonet, Preside, Leo Baek College |
Robert Muller, Rettore, Università della Pace Konrad Raiser, Consiglio Mondiale delle Chiese Jonathan Sachs, Rabbino Capo di Gran Bretagna Seijuro Shiokawa, ex Ministro degli Interni, dellEducazione e dei Trasporti del Giappone Rene Samuel Sirat, Rabbino Capo della Francia Sir Sigmund Sternberg, Consiglio Internazionale dei Cristiani e degli Ebrei Masayoshi Takemura, ex Ministro delle Finanze del Giappone Gaston Thorn, ex Primo Ministro del Lussemburgo Paul Volcker, Presidente, James D. Wolfenshon Inc. Carl Friedrich v. Weizsäcker, Scienziato Richard v. Weizsäcker, ex Presidente della Repubblica Federale della Germania Mahmoud Zakzouk, Ministro della Religione, Egitto Laura Marretta, Gallarate, Italia Luca Marretta, Gallarate, Italia |
III. Partecipanti (alla
riunione preparatoria di Vienna del marzo 1996 e dellaprile 1997) e ospiti speciali (alla 15a Sessione Plenaria di Noordwijk del giugno 1997) |
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Hans Küng, Università di
Tubingen (consigliere accademico del progetto) Thomas Axworthy, Fondazione CRB (consigliere accademico del progetto) Kim Kyong-dong, Università Nazionale di Seul (consigliere accademico del progetto) Cardinale Franz Koenig, Vienna, Austria Anna-Marie Aagaard, Consiglio Mondiale delle Chiese A. A. Mughram Al-Chamdi, Accademia di Re Fahad M. Aram, Conferenza Mondiale delle Religioni e della Pace, (terminata in giugno) A. T. Ariyaratne, Movimento Sarvodaya dello Sri Lanka Julia Ching, Università di Toronto Hassan Hanafi, Università del Cairo Nagaharu Hayabusa, Asahi Shimbun Yersu Kim, Divisione di Filosofia ed Etica, UNESCO Peter Landesmann, Accademia Europea delle Scienze Lee Seung-Yun, ex Vice Primo Ministro e Ministro della Pianificazione Economica della Repubblica della Corea |
Flora Lewis, International
Herald Tribune Liu Xiao-feng, Istituto degli Studi Sino-Cristiani Teri McLuhan, scrittore canadese Isamu Miyazaki, ex Ministro di Stato, Agenzia per la Pianificazione Economica del Giappone J. J. N. Rost Onnes, Vice Presidente Esecutivo, Banca ABN AMRO James Ottley, osservatore anglicano alle Nazioni Unite Richard Rorty, Humanities Center di Stanford L. M. Singhvi, Alto Commissario per lIndia Marjorie Hewitt Suchocki, Scuola di Teologia di Claremont Seiken Sugiura, Camera dei Rappresentanti, Giappone Koji Watanabe, ex Ambasciatore del Giappone in Russia Woo Seong-yong, Munhwa Hbo Wu Xuequian, Conferenza Politico-Consultiva del Popolo, Cina Alexander Yakovlev, ex Membro del Consiglio Presidenziale dellUnione Sovietica |
Laura Marretta, scholar in Law at the Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; and Luca Marretta, scholar in Engineering at the Politecnico di Milano, Milano. |
InterAction Council Tokyo Secretariat 3-16-13-706, Roppongi, Minato-ku, Tokyo 106, Japan Tel.: 813-3505-4527; Fax.: 813-3589-3922 |